Fin dal XIII secolo, l’Oratorio fu sede della “Compagnia dei Disciplinati” o dei “Bianchi” ed era collegato a un ospedale, poi trasformato in ospizio, luogo di accoglienza per poveri e pellegrini. Nel 1818 fu ristrutturato, probabilmente su progetto di Andrea Vici.
L’esterno, sobrio ed elegante, presenta una cornice orizzontale che divide la facciata in due sezioni. Al centro si trova un portale sormontato da un timpano, affiancato da nicchie laterali. Al livello superiore, un rosone quadrangolare è sovrastato da una finestra ovale, mentre finte colonne slanciano la struttura. La facciata, in laterizio, si integra armoniosamente nel contesto urbano.
L’interno è organizzato in una sala rettangolare con volte a vela. Le pareti bianche sono scandite da paraste composite di ordine ionico e corinzio. Sulla parete di fondo spicca l’affresco del Perugino, L’Adorazione dei Magi (1504). L’opera, tra le più complesse dell’artista, raffigura un idilliaco paesaggio umbro e personaggi eleganti in una composizione solenne. Al centro, la Madonna col Bambino accoglie i Magi, emanando purezza e dolcezza in un’architettura classica e armoniosa.
